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Premessa.


Don Luigi, il parroco di Milano al quale è intitolata la Casa, è stato un sacerdote e un uomo fuori dall’ordinario: insegnante di lettere per molti anni, una volta nominato parroco è riuscito a radunare intorno all’altare della sua chiesa di Santa Maria al Paradiso persone di ogni estrazione e cultura, credenti e non credenti.

Il progetto che oggi s’inaugura ha radici profonde nella terra del bene.
Nel profondo di questa terra un parroco milanese e un sacerdote missionario in Perù con l’Organizzazione Mato Grosso si sono incontrati, e con la «Casa don Luigi Pozzoli» questa terra, che tanti ovunque, sempre e con generosità cercano di lavorare, vuole offrire qui a Marcarà un aiuto concreto a chi ne ha bisogno.
Una “Casa” vera, dunque, fatta di spazi e di attenzioni, di cure e di parole, di pasti e di gioco; una “Casa” che sappia di famiglia, perché il suo progetto in una (anzi, più d’una) famiglia è nato e così possa crescere e diventare una testimonianza e una speranza, un ponte fra storie lontane, che non si possono toccare nelle loro differenti quotidianità, ma che sono accomunate dalla passione per la fede e dall’attenzione per i più bisognosi.

Non c’è ricchezza o povertà per don Luigi se non quella dello spirito e del cuore.
Al “Paradiso” come i veri milanesi chiamano la chiesa, ognuno si sente a casa: sarà il nome beneaugurante, sarà il suo essere “affacciata” sulla strada, chiesa tra le case e senza un sagrato che la nobiliti, saranno le parole buone e illuminate che si possono ascoltare nelle omelie di don Luigi, fatto sta che ogni celebrazione è vissuta con gioia, con fede e con tanta amicizia.
Nel corso del suo ministero parrocchiale don Luigi assolve ai suoi compiti con il sorriso e la mitezza che gli sono naturali, insegnamento della sua famiglia (della sua mamma!), ma che egli sceglie ogni giorno di confermare come cifra distintiva del suo essere a servizio nella vigna del Signore.
Un sacerdote che “sa” di famiglia, si potrebbe definirlo così don Luigi, per come ha amato la convivialità delle famiglie dei parrocchiani, per l’affetto verso le famiglie di giovani e vecchi amici, per l’amorevole discrezione che ha usato accompagnando la vita delle famiglie dei suoi nipoti.
E nelle tante occasioni in cui è stato in famiglia, così come nella quotidianità parrocchiale don Luigi ha espresso la “sua passione” per i poveri, gli ultimi, i deboli, gli anziani, i malati che sono ai margini di una vita sempre più veloce e vorace.
“Sono loro il segno vero e vivo della presenza di Gesù tra di noi”, questo il senso del suo insegnamento, delle sue omelie e delle sue scelte. Il cuore del sacerdote colto e maestro di generazioni di milanesi batteva per chi una cultura non l’aveva e viveva nella semplicità (e spesso nella povertà anche della ricca Milano) una vita di fatica e spesso dolore.

Così, per noi suoi nipoti, è stato facile.
Quando don Luigi se n’è andato (il 18 dicembre 2011), è stato facile promuovere l’incontro tra la sua volontà e il desiderio di un giovane prete di ascoltare i bisogni della sua comunità in una zona piena di umanità, ma povera di mezzi.
Quando padre Corrado raccontava (anche lui in famiglia: che bello pensare che nulla avviene a caso nei progetti di Dio) la vita e i disagi della sua gente, è nata spontanea l’idea di unire passato e futuro, esperienza e giovinezza, energia e sapienza.
Ancora una volta i disegni di Dio dicono che gli uni senza gli altri non camminano e solo insieme gli uomini possono fare il bene.
Ecco allora che dentro questo progetto non c’è un profilo istituzionale, ma un cuore profondamente umano, che ha ideato e costruito la «Casa don Luigi Pozzoli» per anziani e disabili della parrocchia di San Isidro a Marcará (Perù).

Padre Corrado Spada ne è l’animatore primo e il punto di riferimento fondamentale, coadiuvato dai volontari parrocchiali e dai giovani dell’Operazione Mato Grosso, un movimento che attraverso il lavoro gratuito per i più poveri offre a giovani e ragazzi la possibilità di numerose esperienze formative in diverse comunità dell’America Latina.
Per mezzo del lavoro i giovani intraprendono una strada che li porta a scoprire ed acquisire alcuni valori fondamentali per la loro vita: la fatica, la gratuità, la coerenza tra le parole e la vita, lo spirito di gruppo, il rispetto e la collaborazione verso gli altri, la sensibilità e l'attenzione ai problemi dei più poveri, lo sforzo di imparare ad amare le persone.


* Per informazioni sull’O.M.G. cfr. http://www. operazione matogrosso.it/index.php/.